1949, Napoli è sopravvissuta appena ai bombardamenti alleati. In uno dei quartieri più̀ poveri, una casa è crollata. Celestina, una bambina magra e scalza, tiene gli occhi fissi sulle macerie. Zia Amelia non risponde. Lo spirito di sopravvivenza le cancella le lacrime dal viso. Dove andrà adesso? Il fratello Sasà la vuole prendere con sé. Ma Celestina non vuole stare con un guappo che ha sempre le guardie alle calcagna. Così gli volta le spalle, ma prima recupera una fotografia dalle macerie della casa in cui viveva con sua zia: ritrae la sorella maggiore Agnese, che se n’è andata a New York con un soldato americano… deve stare davvero bene, visto che non le ha mai più scritto. Ora basta sognare, però! Celestina decide di affidarsi alle cure di Carmine, uno scugnizzo dall’indole buona. Insieme, cercano di arrangiarsi.
Un giorno, il grande colpo: un marinaio americano chiede a Carmine di sbarazzarsi di un cucciolo di giaguaro. Salperà per New York e non può portarlo con sé. È l’occasione per tirare su un po’ di soldi, ma ad affare concluso, il marinaio non paga e sfugge su un motoscafo verso la sua nave.
Carmine non può lasciarsi fare fesso così: salta su una barchetta con Celestina. Abbordano il piroscafo… mentre lascia il porto. Carmine e Celestina si guardano sbigottiti mentre Napoli si fa più piccola e lontana…
Tratto da un Soggetto inedito di Federico Fellini e Tullio Pinelli
Sceneggiatura di Gabriele Salvatores
Regia di Gabriele Salvatores